giovedì 15 ottobre 2009

REPORT WEEK END CON GIANLUCA LONGO

Come sapete, A.Cu.M.E., fra le varie attività si occupa anche di recupero e valorizzazione delle tradizioni popolari del Sud Italia. Solitamente nel trattare l'argomento tendiamo a sottolineare che lo facciamo nel rispetto della verità storica. Cosa intendiamo con questo? Intendiamo che ognuno di noi, nel proprio campo (comunicazione/musica/danza/stage/teatro) cerca di trasmettere quello che ha appreso direttamente dalla fonte, fedelmente, senza filtri e rielaborazioni personali. Ma non è detto che questo sia il modo giusto o universale di diffondere gli insegnamenti dei padri della tradizione, non è detto che questo sia il modo più semplice e immediato di coinvolgere e far appassionare le persone al nostro discorso. Spesso ci siamo trovati a parlarne tra di noi o con amici o con appunto “padri della tradizione” o figli dei “padri della tradizione”… e allora abbiamo pensato perché non aprire un dibattito, perché non confrontarci con i volti più noti della musica tradizionale a Torino e perché non permettere a loro e a noi di rivolgerci direttamente a uno degli artisti che, forse più di altri, può aiutarci ad affrontare la tematica a 360 gradi? Un artista nato e vissuto in una famiglia dove suoni, canti e “cunti” salentini facevano da sottofondo alla vita quotidiana, ma anche un artista che ha fatto parte e fa parte di progetti ed eventi in cui quegli stessi suoni e canti vengono presentati “per così dire” in maniera diversa…Questo artista è Gianluca Longo, musicista e musico terapista salentino (vd curriculum).

Così è nata l'idea di promuovere il convegno pubblico "La cultura salentina fra tradizione e contaminazione".
Longo ovviamente è stato, non solo il relatore principale, ma l’ospite d’onore. Nella prima parte ha invitato i presenti, circa una quarantina, a "tuffarsi" in quell' immenso giacimento di cultura e tradizioni che è il Salento per far percorrere loro un viaggio che partendo dal tarantismo è giunto fino a quella “Notte della Taranta” che, per gli amanti del "c'era una volta" è divenuta, a malincuore, fenomeno da baraccone. Il pubblico attento è riuscito a cogliere insegnamenti e suggerimenti che l'artista, enciclopedia popolare, non ha risparmiato di elargire.

Nella seconda parte è stata data voce ai rappresentanti dei principali gruppi di musica tradizionale del Sud Italia a Torino e delle Associazioni che quotidianamente lavorano affinché, a 1000 km di distanza, non si perdano gli usi, le tradizioni e i suoni del Sud Italia. Ognuno ha portato la propria esperienza e espresso la propria opinione sulla tematica proposta dagli organizzatori: “Riproporre fedelmente la tradizione con il rischio di uccidere la creatività del musicista o contaminare, modernizzare per rispondere ai bisogni attuali dei fruitori e promuovere uno scambio culturale, ma con il rischio di “macchiare” la tradizione?”.
L'indomani, domenica 4 Ottobre, Gianluca Longo ha presentato il suo libro "Il Mandolino. Storie di uomini e suoni nel Salento" presso il Fluido. Per noi di Acume è stata una serata importante, perchè attraverso l'artista abbiamo avuto modo di presentare e conoscere un altro aspetto del Salento.
Come l’autore spiega nella premessa, tutte le ricerche fino ad oggi hanno affrontato i soliti temi: il canto, il tamburello, il tarantismo e così via, trascurando tanta altra musica e tradizione. Gianluca da mandolinista, nipote di un noto mandolinista ha sentito, invece, la necessità di ricercare uomini e suoni legati al suo strumento, che tanto ha dato nel passato ma che, per scarsa attenzione, rischia di cadere nell'oblio. Il risultato più visibile del lavoro dell’artista è il libro con cd allegato che racconta uno spaccato temporale molto ampio di uomini e situazioni che hanno contribuito a costruire la cultura musicale salentina. Il mondo del mandolino nella sua dimensione popolare viene raccontata da anziani che Longo ha intervistato e inserito in una sezione del libro definita “ritratti”.
Dopo la presentazione con interventi musicali in cui il mandolino è stato accompagnato unicamente da una chitarra, la serata è proseguita, manco a dirlo, con danze e musiche dal Sud Italia.
Toccanti i momenti in cui, nei due giorni, è intervenuto il cantastorie siciliano Nonò Salamone.

Un caloroso grazie da noi tutti a Gianluca Longo, che in un week end d'autunno ha portato a Torino il calore e la storia del Salento. Che gli insegnamenti di persona umile quale è, possano guidare coloro che, nel nome della tradizione, rappresentano la sua terra nella nostra città. (TR)

1 commento:

  1. Dai, avete un nuovo fan! ;-) Bravi tutti, e bravissima Tiziana!
    Continuate così! ^__^
    Lu.

    RispondiElimina